Agropoli

Agropoli è considerata la “porta del Cilento”. Varcandone la soglia si scopre un mondo in cui si miscelano storia, cultura, tradizioni e bellezze naturali. Le origini del nome ne testimoniano la discendenza greca, infatti Agropoli vuol dire “città alta” (da àkros/alto – pòlis/città).

E’ con l’arrivo dei Greci (VII sec. a.C.) che qui si sviluppa un vero e proprio abitato sfruttando la posizione elevata del promontorio e la vicinanza con la foce del fiume Testene, che in antico formava una baia naturale utilizzata come porto per i traffici marittimi anche della vicina Poseidonia. L’altura prese il nome di Petra e i greci vi edificarono un tempio in onore di Artemide, dea della caccia.

Qui in seguito sorse il borgo ancora oggi ben conservato a cui si accede attraverso la caratteristica salita degli “scaloni”, raro esempio di salita a gradoni larghi e bassi. Al termine della scalinata si apre la porta monumentale d’accesso al borgo sormontata dallo stemma della famiglia Sanfelice e da cinque merli. Alla sommità dell’abitato sorge il castello la cui prima costruzione risale al VI sec d.C. quando i Greci-Bizantini fortificarono e cinsero di mura l’altura.

La struttura attualmente visibile è il risultato di numerosi rimaneggiamenti e solo in parte rispecchia l’impianto voluto da Alfonso d’Aragona (XV sec.). Di forma triangolare, il castello, munito di largo e profondo fossato, può essere visitato percorrendo i camminamenti sulle mura che collegano i tre torrioni circolari, da cui si domina l’intero golfo di Salerno.

Vista altrettanto splendida si gode dal sagrato della Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli di origine seicentesca. Leggenda vuole che sia stata eretta dopo il ritrovamento in mare di un’icona della Madonna che successivamente i Saraceni cercarono invano di trafugare, infatti non riuscendo a salpare dovettero lasciare sulla spiaggia l’immagine sacra.
Ogni anno il 24 luglio si svolgono i festeggiamenti legati al quadro della Madonna e si commemora l’episodio miracoloso. Proprio per fronteggiare le numerose incursioni dei pirati vennero edificate lungo la costa meridionale tirrenica numerose torri d’avvistamento a partire dal XIII sec. Oggi restano visibili in questo tratto di mare le cinquecentesche Torri di San Francesco e di San Marco.

Racchiusa tra due alture si sviluppa la splendida spiaggia sabbiosa della baia di Trentova. Si narra inoltre di due aneddoti religiosi: il primo legato a San Francesco che avrebbe parlato ai pesci dall’omonimo scoglio; il secondo ricorda l’approdo su queste spiagge dell’apostolo Paolo.

Caratteristica è la rievocazione storica che si svolge nella prima metà di luglio quando, con l’ausilio sette galere e due brigantini, si rivive l’assalto dei Turchi avvenuto nel 1629.